E’ arrivata la sentenza del Tribunale di Torino relativa alle infiltrazioni della n’drangheta proprio nel capoluogo piemontese e che avrebbe avuto gravi ripercussioni anche all’interno del tifo organizzato della Juventus. Le indagini erano state avviate nel mese di giugno dell’anno in corso e si erano poi concluse con la condanna di 13 persone, fra le quali anche il capo degli ultras bianconeri, Saverio Dominello e il figlio Rocco.
L’inchiesta evidenziò anche un anello di congiunzione tra l’infiltrazione della n’drangheta e l’inchiesta sul bagarinaggio che coinvolse il presidente bianconero Andrea Agnelli. Un quadro assolutamente inquietante quello descritto dalla Corte di Torino che ha portato a smascherare il modo con il quale venivano gestiti i biglietti per le gare interne della Juventus:
‘La ‘ndrangheta si è di fatto imposta nel tifo organizzato esercitando un vero e proprio controllo dei gruppi che supportano la Juventus. La gestione dei biglietti per le partite della Juventus, e la loro rivendita a prezzo maggiorato, è formalmente riferibile ai gruppi del tifo organizzato, i quali, pur esercitando una rilevante forza intimidatoria nei confronti della società, agiscono tuttavia sotto il diretto controllo della ‘ndrangheta’.